Turchia: la Kesk abbandona i resistenti di Yͼksel
In Turchia si sono verificati scontri tra i resistenti di viale Yüksel, ad Ankara, e la polizia, chiamata dalla Confederazione dei Sindacati dei lavoratori del servizio pubblico (Kesk).
Il leader della Confederazione dei sindacati dei lavoratori del servizio pubblico (Kesk) ha rilasciato una dichiarazione alla stampa affermando che i resistenti di Yüksel nella capitale turca avevano bloccato i sindacalisti ed impedito ai dirigenti della Confederazione di entrare nei loro uffici.
Ai quattro angoli della Turchia, le persone sostengono la protesta di Yüksel. Dalla fine del 2016, una manciata di persone, nonostante le violenze della polizia a cui è sottoposta, lotta quotidianamente per riottenere il proprio lavoro perduto per decreto-legge durante lo stato di emergenza seguito al fallito tentativo di colpo di stato nel luglio dello stesso anno.
In questa lotta due figure sono state emblematiche, quelle di Nuriye Gülmen e Semih Özaksa, insegnanti licenziati, che per un anno hanno protestato recandosi ogni giorno davanti alla statua dei diritti umani sul viale Yüksel. In seguito, sono stati incarcerati per lunghi mesi e hanno iniziato uno sciopero della fame che ha rischiato di costar loro la vita.
Finora, ci si poteva interrogare sul silenzio della Kesk quando 3.500 dei suoi iscritti sono stati arbitrariamente licenziati e su chi ha innegabilmente tentato di arginare il movimento di massa che avrebbe potuto aver luogo.
Infatti, dall'istituzione dello stato di emergenza, di fronte alle innumerevoli perquisizioni che hanno avuto luogo ed allo smantellamento delle ONG, la Kesk è rimasta in disparte. Non ha più sostenuto Nuriye Gülmen, che era uno dei suoi iscritti.
Eppure! Nell'aprile 2017, la Confederazione ha organizzato un congresso ad Ankara sul tema dei licenziamenti, durante il quale è stato preso un certo numero di decisioni al fine di sostenere i suoi iscritti espulsi dal loro lavoro, sia nella capitale turca che a Bodrum, Istanbul, Malatya, Düzce e in diversi altri luoghi della Turchia.
Tuttavia, contro ogni previsione, nulla di concreto è stato fatto e nessuna decisione presa in questo congresso è stata messa in atto per sostenere gli iscritti licenziati.
Il 24 novembre 2017 alcuni resistenti si sono recati alla sede della Kesk per chiedere che le decisioni del Congresso fossero applicate e per reclamare il sostegno della Confederazione. Ma durante la seduta, le uniche reazioni ottenute sono state le provocazioni da parte dei membri della Kesk.
Poi, nell'ottobre 2018, i leader della Confederazione hanno ricevuto un rappresentante del Ministero del Lavoro turco senza informare di ciò i resistenti di Yüksel.
Il 15 dello stesso mese, i membri della Kesk si sono sbarazzati delle cose dei resistenti di Yüksel mettendole fuori dalla porta, affermando che nella sede della Confederazione non avevano nulla da fare. Quindi, per cinque giorni, hanno lasciato gli uffici e chiuso la sede della Kesk. Una dichiarazione dal titolo: "Kesk, è il nostro onore! Sosteniamo il nostro onore", è stato trasmesso a tutte le sue sezioni chiedendo loro di organizzare conferenze-stampa con questo documento che stabilisce, tra le altre cose, che Nuriye Gulmen ed i resistenti, con le loro pratiche di protesta, gettano discredito sulla Kesk.
Lo scopo di queste conferenze-stampa e riunioni era di estendere la politica della sede centrale a tutte le sue sezioni periferiche, per emarginare tutte le persone che resistono, rispettando così molto probabilmente le istruzioni del governo…
Il 22 ottobre, i resistenti hanno cercato di entrare nella sede della Kesk. Circa trenta dirigenti della Confederazione, agli ordini del loro Segretario Generale, Mehmet Bozgeyik, hanno attaccato i resistenti di fronte al sindacato con insulti ed aggressioni fisiche prima di far intervenire la polizia. La professoressa Acun Karadag ha dovuto essere ricoverata in ospedale. L'accademica Nuriye Gülmen è stata trascinata a terra e picchiata. Anche il professor Mehmet Dersulu ha ricevuto pugni e calci. Infine, a Nozan Bozkurt, dopo essere stata molestata, è stato confiscato il suo telefono con cui ha filmato la scena. Un sedicenne che stava ugualmente filmando è stato colpito da un uomo di nome Sinan Ok che gli ha rotto il telefono.
Il 25 ottobre, nonostante le immagini che provavano i fatti, i membri del Consiglio della Kesk hanno riunito alcune persone di fronte alla sede per cercare di smentire ciò che era avvenuto.
Viale Yüksel è diventato il simbolo della non-convergenza delle lotte sociali contro i decreti del regime dell'AKP in Turchia. In effetti, ci si può chiedere quali siano le vere motivazioni della Kesk che fa aggredire, dai membri del suo Ufficio, i suoi iscritti che resistono contro il potere in carica, quando il suo ruolo principale è quello di sostenerli. Dovremmo ugualmente vedere un rapporto di causa-effetto nell'arrivo del rappresentante del Ministero del Lavoro nella sede della Confederazione? Attualmente, il governo turco sta mettendo in atto alcune leggi che gli permettono di manovrare, in maniera non visibile, i sindacati e le loro confederazioni e ciò al fine di aumentare la repressione contro la popolazione dissidente.
Cosa si può pensare della Kesk che al Congresso prende delle decisioni che i membri del suo Consiglio dopo non rispettano? È divenuta un ingranaggio del sistema Erdogan?
Béatrice Taupin
Dogan Presse Agence
Traduit par Liliana Ciorra pour DPA