Ex Breda, soci privati in vista: tre aziende sono interessate. Favorito il gruppo Sira

In pole anche Seri Industrial e Caetano Bus Le proposte depositate al ministero rivoluzioneranno Industria Italiana Autobus

Ci sarebbero tre manifestazioni di interesse per rilevare parte delle quote di Industria Italiana Autobus, lo storico produttore di autobus con sede a Bologna e a Flumeri (Avellino). Tra di esse risulterebbe esserci la bolognese Sira Group di Valerio Gruppioni, nel cui coinvolgimento si spera da anni e che avrebbe presentato l’offerta più interessante. Gli altri due competitor sarebbero il gruppo casertano Seri Industrial, che come Sira Group è già presente con altri investimenti nell’avellinese, e la portoghese Caetano Bus con cui la società ha in essere una joint venture per produrre mezzi elettrici e a idrogeno.

Immissione di 30 milioni

L’indiscrezione è arrivata al Mattino di Napoli da fonti del ministero delle Imprese e del made in Italy, che dopo l’aumento di capitale da 26 milioni ha deciso, di concerto con proprietà e Fim-Fiom-Uilm e Ugl, di tenere aperto un tavolo permanente sullo stato di salute dell’azienda. Obiettivo: vigilare sulla tenuta della produzione in attesa della presentazione di un piano industriale di rilancio per far fronte al ricco portafoglio ordini. Sarà proprio il dicastero a valutare le offerte pervenute. Il nuovo socio dovrebbe assicurare un’immissione di circa 30 milioni, ma ancora nulla trapela su quante potrebbero essere le quote rilevate e se, in una prima fase, la maggioranza continuerà a restare pubblica. O, ancora, se a subentrare possa essere un solo socio o più di uno.
Pubblici e privati

Una cosa, però, è certa: il governo che nel 2018, ai tempi del ministro Luigi Di Maio, si era fatto garante del salvataggio dopo anni di crisi attraverso Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa di proprietà del ministero dell’Economia e delle Finanze, non lo potrà essere a tempo indeterminato. Oggi Invitalia detiene il 42,76% delle quote. Da anni, ed era una delle condizioni poste dall’esecutivo nazionale ai tempi della ristrutturazione 5 anni fa, si esplora la possibilità che Industria Italiana Autobus, dall’uscita di scena di Stefano Del Rosso a maggioranza pubblica, si doti di un secondo azionista privato che possa sostituirla. L’altro socio di maggioranza pubblico, che possiede il 28,65% del capitale, è Leonardo, la ex Finmeccanica. L’unico azionista privato resta Karsan, società turca che ha il 28,59% e che attualmente produce la maggioranza dei veicoli.

I sindacati attendono preoccupati

Nel frattempo, i sindacati attendono preoccupati una convocazione del tavolo ministeriale, come da richiesta avanzata unitariamente alla sottosegretaria Fausta Bergamotto. I 3,5 milioni già utilizzati dei 26 di ricapitalizzazione sono serviti solo a ripianare i debiti e a sbloccare le forniture. Ma la produzione, con il concorrente Iveco che aumenta le sua presenza sul mercato, prosegue ancora a singhiozzo. «Siamo infastiditi: avevamo appena incontrato l’azienda e nessuno ci ha informato di questi movimenti societari – commenta il segretario organizzativo Fiom Bologna, Mario Garagnani –. Ciò rende ancora più urgente un incontro a Roma». «C’è un tavolo ministeriale aperto, servono immissioni strutturali di capitale – gli fa eco l’operatore Fim, Emilio Vincenzi –. Per noi la priorità è mantenere i livelli occupazionali e prevedere spazi per nuove assunzioni». «Devono cambiare i gruppi dirigenti – chiude Roberto Ferrari della segreteria Uilm –: queste operazioni vanno governate da vertici all’altezza, non subite» Alessandra Testa

di Alessandra Testa


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